giovedì 4 settembre 2014

Prossimamente, la presentazione del libro, "Nicolò Businco, Storia di un errore giudiziario". Di Tonino Serra


Il giovedì del 16 luglio 1914, Nicolò Businco lasciò il carcere dopo quasi diciotto anni di detenzione. Con altri tre compagni di sventura - Giosuè Piroddi, Antonio Lorrai e Antonio Parlatariu di Tertenia - fu condannato all´ergastolo, in seguito a un processo che all´epoca fece scalpore, per l´omicidio di Ruggero Tedde, segretario comunale di Perdasdefogu, commesso la notte del 16 agosto 1894.
Nel 1911, in seguito a pazienti investigazioni, i famigliari dei condannati erano riusciti a far incriminare per suborno e falsa testimonianza chi aveva determinato la condanna del 1898 e a ottenere la revisione del processo. Il nuovo si concluse tuttavia con l´assoluzione degli accusati, nonostante alcuni di loro avessero confessato.
Per via della logica perversa della burocrazia, Piroddi e Businco (gli altri due erano nel frattempo deceduti in carcere), pur essendo stati riconosciuti implicitamente vittime di un grossolano errore giudiziario, furono ricondotti in prigione nell´attesa che si chiarisse la loro posizione processuale. Giosuè Piroddi fu liberato il 17 febbraio 1912 mentre Nicolò Businco dovette attendere altri ventinove mesi nel penitenziario di Oristano. 
Nicolò Businco nasce a Torino nel 1856 e giunge giovanissimo a Ierzu, dove prende parte alla lotta politica contro le oligarchie locali sconfiggendole. Polemista acceso, nel 1882 fonda L´Ogliastra, che attacca il sistema di potere dei notabili e promuove la realizzazione della ferrovia, come uno dei mezzi per spezzare lo storico isolamento dell´Ogliastra. Nel 1889 è tra i giornalisti de L´Unione Sarda, appena fondata. Nel 1896 è accusato, ingiustamente, con Giosuè Piroddi, Antonio Piroddi Lorrai e Antonio Piroddi Parlatariu di aver fatto uccidere Ruggero Tedde, segretario comunale di Perdasdefogu.

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